“Durante tre interi giorni del maggio 2013 si realizzò, di fatto, una limitazione o compressione della nostra sovranità nazionale“. Lo scrivono i giudici del tribunale di Perugia nelle motivazioni della sentenza di primo grado sul caso Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov espulsa dall’Italia insieme alla figlia nel 2013 e rientrata nel nostro Paese alla fine dello stesso anno dopo mesi di feroci polemiche. Per la vicenda sono stati condannati...
la provenienza: Il Fatto Quotidiano